Il momento del perdono, perdonare, perdonarsi, è un passaggio che consente a ognuno di noi di fare un grande cambiamento di prospettiva, e soprattuto un grande salto in consapevolezza.
Oggi c’è tanta confusione sul Perdono, quindi la prima cosa da fare è chiarire questo argomento, senza associarlo alla colpa, alla condanna o all’immagine di vittima e carnefice.
Il Perdono non è un concetto necessariamente legato alla religione e non è un atto di bontà o altruismo.
Non si tratta di dimenticare i torti subiti, né rimuovere eventi dolorosi.
Non è accettare con rassegnazione l’accaduto, magari incolpandosi.
Non è giustificare o scusare un comportamento scorretto.
Non è negare il dolore, né minimizzare gli avvenimenti.
Perdonare è qualcosa di completamente diverso da quello a cui siamo stati abituati a pensare, è una forma di Amore verso se stessi.
Nel metodo Emerge il Perdono è una rivoluzione radicale, individuale ma principalmente personale.
Il momento del perdono è un atto privato e lo possiamo concedere anche se non ci è stato richiesto e anche se l’altro non è d’accordo e può riguardare anche persone che non incontreremo più nella nostra vita, magari perché decedute.
Non c’è bisogno che chi ci ha ferito sappia che è stato perdonato, perché il perdono è solo per noi e per nessun altro.
Il primo passo da fare è riuscire, attraverso atteggiamenti coraggiosi, ad abbandonare il rancore che ci consuma dentro e del quale siamo prigionieri per poter andare avanti.
Quello successivo è iniziare a liberarsi da tutte le emozioni negative e distruttive che inaspriscono l’anima e che fanno ammalare il corpo, e trovare a poco a poco, giorno dopo giorno, la pace interiore.
Perdonare è un percorso lungo, per niente facile e non cambia il passato.
È un cammino di crescita personale, alla base del quale c’è la volontà di crescere ed evolvere, perché senza questa volontà è impossibile perdonare.
Il momento del Perdono
Fondamentale è fare questo viaggio entrando nello Spazio del Cuore, spazio di accoglienza e compassione che tutto trasforma, perché è proprio lui che ci aiuterà a guardare la sofferenza da un punto di vista diverso e riuscire a sanare quelle ferite e quelle emozioni negative che appartengono al nostro bambino interiore e che ci fanno rimanere ancorati al problema, e legati alle persone che ci hanno fatto male.
Odiare è un veleno corrosivo per il nostro spirito, ci sottrae le energie, l’entusiasmo e la speranza.
Il perdono ci dà l’opportunità di integrare nel nostro essere nuovi valori e strategie per affrontare qualsiasi fonte di stress e ansia, perché smettere di odiare chi ci ha ferito, ci permette di ricominciare da capo con maggiore libertà e forza.
Il momento del perdono è una ristrutturazione dell’Io, poiché ci spinge a fare i conti con i nostri limiti, la nostra vulnerabilità e la nostra fragilità.
Il perdono si può realizzare senza aspettative, senza pensare che qualcosa cambi.
Se pretendiamo che chi ci ha feriti capisca i propri errori, stiamo sperando di vedere riconosciuto il nostro dolore e sprecando il nostro tempo, le nostre energie per delle scuse che non arriveranno mai.
Se ci aspettiamo un comportamento simile dopo averlo fatto, non stiamo perdonando davvero con il cuore, ma è l’ego che ha il controllo della nostra vita.
Proprio come perdonare gli altri porta alla guarigione e alla pace, lo stesso avviene quando offriamo il perdono a noi stessi.
L’auto perdono però risulta più difficile.
Perdonare è un atto di amore verso se stessi
Se abbiamo una bassa autostima e una tendenza a incolparci quando le cose vanno male, potremmo trovare molto più difficile concederci clemenza.
Analizzando i nostri errori, vengono a galla emozioni, sentimenti scomodi da guardare e affrontare.
Il senso di colpa, il rimorso, il rimpianto, la vergogna ci opprimono e ci provocano dolore.
Così spesso ci ritroviamo in una sorta di pseudo-perdono, in cui semplicemente scusiamo il nostro comportamento, in modo di non andare in profondità e cercare l’accettazione di sé e la volontà di cambiare.
Essere in grado di perdonare gli altri è essenziale per noi, ma essere in grado di perdonare se stessi è essenziale per le relazioni con le persone della nostra vita.
Quando il risentimento è diretto interiormente, ci fa isolare dai nostri cari o persino proiettare i nostri sentimenti negativi verso l’esterno sulle persone a cui teniamo.
Smettere di giustificare l’accaduto, affrontare ciò che è successo è il primo passo verso l’auto-perdono.
Se abbiamo inventato delle scuse per rendere accettabili i nostri comportamenti, è tempo di affrontare la verità e ammettere ciò che abbiamo fatto.
Dobbiamo capire perché ci siamo comportati in quel modo, qual è la nostra responsabilità e perché ci sentiamo in colpa per questo.
Questo passaggio ci insegnerà a lasciare andare la vergogna e a diventare consapevoli che l’auto condanna logora e tiene bloccati nel passato.
Commettere errori di cui ci sentiamo in colpa non ci rende persone cattive.
Sbagliare è la chiave per imparare a vivere, accettarlo però non è per niente facile…
Tutto questo è un grande lavoro di auto-esplorazione, che nel metodo Emerge si realizza grazie ai 3 Passi della Consapevolezza e i 4 Passi della Trasformazione (descritti nel libro: Emerge®: rinascere dall’acqua).
Ricordiamoci che il perdono può fare un’enorme differenza nella nostra vita e in quella delle persone intorno a noi, ci aiuta a rimuovere quei blocchi che giacciono nel profondo del nostro inconscio, gli stessi blocchi che ci trattengono dal creare la vita che abbiamo sempre sognato e accogliere tutto l’amore che meritiamo.
Il Metodo EMERGE® – rivivere la nascita in acqua calda per
– ritornare all’attimo in cui sei entrato nel mondo, al primo trauma su cui tutti basiamo la nostra vita
– ricollegare i vissuti dimenticati alla tua realtà odierna, gettando nuova luce sui tuoi percorsi e scelte
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